Cure Yourself from the Ordinary – Perché ho creato Archivio Antidoto?
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Dopo vent’anni negli uffici stile, di cui la maggior parte passati a disegnare scarpe, ho deciso di cambiare ritmo. Non per noia o per stanchezza. O forse sì, un po’ anche per quello.
Ho lavorato per aziende grandi e piccole, italiane e internazionali, con produzioni all'estero e in Italia.
Anni intensi, pieni di sfide e soddisfazioni, ma anche di giornate da dodici ore, weekend interminabili, viaggi infiniti e collezioni approvate di corsa.
La verità? Ho iniziato ad allontanarmi da ciò che mi aveva fatto innamorare di questo lavoro: la creatività libera, la cura del dettaglio, il tempo per pensare, l’amore profondo per il prodotto. Quando lavori tanto per qualcosa che non senti tuo, anche la passione rischia di diventare meccanica.
E, lo confesso, ero profondamente stanca della frenesia costante, delle continue pressioni legate ai numeri e alle vendite, a scapito della bellezza, della cura e del rispetto per ogni singolo prodotto. Quel ritmo forsennato, senza spazio per la riflessione e la cura, stava spegnendo la passione che avevo per questo lavoro.
Poi, un giorno, si è accesa una piccola idea. Non un business plan, non un colpo di testa. Un bisogno, più che altro: ritrovare un senso, un ritmo più umano, una visione più mia.
Così è nato Archivio Antidoto.
Un progetto piccolo, personale, costruito con lentezza e intenzione.
Una selezione di capi vintage e pre-loved che hanno già vissuto qualcosa, ma hanno ancora molto da dire.
Non raccolgo semplicemente “vestiti usati” — li scelgo con l’occhio di chi ha passato anni dentro la moda, studiando linee, materiali, dettagli, proporzioni. Ma soprattutto, con il cuore e il gusto personale che mi rappresentano.
C’è una grande differenza tra perdersi per ore tra mille proposte su piattaforme infinite e trovare una selezione ragionata, in cui ogni pezzo è stato scelto perché ha qualcosa da raccontare.
La qualità, l’originalità, la composizione, il taglio, il brand, la storia e il mio personale senso estetico: tutto viene considerato.
Avrei potuto creare un nuovo brand da zero, con tutte le sfide e le soddisfazioni che questo comporta. Forse è una strada che prenderò in futuro, ma per ora ho scelto un’altra via: far rivivere capi storici, pieni di storia e carattere.
È un modo per onorare il passato e dare valore a ciò che esiste già, invece di inseguire sempre il nuovo.
Questo piccolo passo è la mia personale rivoluzione, fatta di cura, attenzione.
Il nome non è casuale:
Archivio, perché amo le cose che hanno memoria, che portano addosso i segni del tempo con grazia.
Antidoto, perché questa è la mia risposta a una moda che spesso impone velocità, omologazione e consumo automatico.
Con Archivio Antidoto voglio offrire un’alternativa.
A chi cerca qualcosa di diverso.
A chi è stanco di comprare e buttare, e vuole tornare a scegliere — con consapevolezza, ma anche con piacere.
Qui non troverai quantità. Troverai qualcosa di unico.
Benvenutə su Archivio Antidoto.
Qui puoi prenderti una pausa.
E magari — curarti, almeno un po’ — dall’ordinario.
Valentina